23 febbraio 2014

INPUT - Corso pratico di programmazione per lavorare e divertirsi col computer (dalla mia collezione)




INPUT è una pubblicazione a fascicoli settimanali, 6 volumi in totale, edita dall' Istituto Geografico De Agostini, uscita tra il 1984 e il 1985 (concessione della Marshall Cavendish Ltd, Londra 1984).
Contiene listati di programmi per i più famosi computer dell'epoca: ZX81, Spectrum, VIC-20, C64, Acorn Electron e Dragon.

"...il computer è, e sempre più sarà, protagonista della nostra esistenza quotidiana... in cambio delle sue "prestazioni" praticamente inesauribili, chiede come sola condizione la capacità di dialogare con lui... dobbiamo fornirgli, oltre che dei dati, un programma. La chiave... è saperlo programmare.
INPUT è stato studiato per essere la risposta più adeguata a questa esigenza.

Il corso si articola in 5 sezioni...
- Programmazione BASIC insegna come trarre il massimo profitto dal sapiente impiego dei comandi disponibili.
- Giochi al computer introduce nell'affascinante "laboratorio" dove si apprendono le tecniche per costruire da sè i propri programmi di svago...
- Codice macchina è un viaggio nel cuore operativo del computer alla scoperta del suo stesso linguaggio interno...
- Applicazioni permetterà di valutare appieno il potenziale di impiego del computer, dal campo della finanza a quello del word processing.
- Periferiche spiegherà come utilizzare nel modo più appropriato registratori a cassette, stampanti, joystick, floppy disk, modem."


9 febbraio 2014

Nintendo NES Action Set (dalla mia collezione)


in scatola originale completa.


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CPU: 6508 8 bit, 1,77 MHz (PAL)
ROM:
RAM: 2KByte WRAM, 2 KByte VRAM, 256 Byte SPR-RAM
Video: 256 x 240, palette di 52 colori (max 24), max 64 sprite simultanei su schermo a 8 x 16 pixel
Audio: PSG (5 canali)
Anno: 1985

Le informazioni seguenti sono prese da qui

Il Nintendo Entertainment System (NES) è una console a 8 bit lanciata da Nintendo nel 1983 in Giappone con il nome di Family Computer o con la contrazione Famicom, nel 1985 negli Stati Uniti e nel 1986 nel resto del mondo. È considerato il sistema che risollevò l'industria dei videogiochi dopo la crisi del 1983, questo grazie al successo di titoli come Super Mario Bros., Super Mario Bros. 3, The Legend of Zelda, Excitebike, Metroid e Castlevania, di livello qualitativo superiore a quello dei giochi per le altre console domestiche del tempo; inoltre ha influenzato il design e gli standard delle console seguenti, partendo dal sistema di controllo. Infine, con il NES la Nintendo ha introdotto un modello lavorativo oggi adottato da tutti, ovvero di licenziatare "terze parti" per lo sviluppo di software.

La storia
Seguendo la serie di successi dei giochi arcade nei primi anni ottanta, Nintendo pianificò lo sviluppo di una propria console a cartucce removibili, progettata da Masayuki Uemura. Il FamiCom è stato messo in commercio a partire dal 15 luglio 1983 al prezzo di ¥14,800; al momento del lancio erano disponibili tre titoli, tutti conversioni di coin-op realizzati da Nintendo: Donkey Kong, Donkey Kong Jr. e Popeye. La sua popolarità salì fino a diventare la console più venduta in Giappone alla fine del 1984.
Nel giugno 1985 la console venne presentata al Consumer Electronics Show di Chicago con un design rinnovato e con un nuovo nome per il mercato Stati Uniti, Nintendo Entertainment System.
Anche se nei primi 2 anni di vita il Nintendo fu abbastanza costoso, la buona qualità del software e il controllo diretto sui giochi sviluppati da terze parti ne determinarono il successo raggiungendo la quota di 3 milioni di unità vendute. Sempre nel 1986 il NES fu prodotto dalla Worlds of Wonders che aiutò l'azienda giapponese ad un "ritorno d'immagine" negli Stati Uniti. Fu nel 1987, però, che il grande pubblico si accorse delle capacità grafiche della macchina rispetto alle altre console, grazie alla pubblicazione di titoli come Metroid, Castlevania, Rush'N Attack, Mega Man, Rad Racer e Zelda. Il NES arrivò a quota 6 milioni di unità vendute, cifra che raddoppiò l'anno successivo: nel 1988, infatti, uscirono negli Stati Uniti Super Mario Bros. 2, Contra, Tecmo Bowl, Blaster Master e Double Dragon che spinsero quasi al massimo la tecnologia di questa console. Nel 1989 Ninja Gaiden, Mega Man 2, The Guardian Legend e Dragon Warrior (remake di Dragon Quest) rappresentarono un ulteriore passo in avanti nella ludoteca del NES che si dimostrò ancora una volta il miglior sistema da gioco presente sul mercato. Il picco della giocabilità a 8 bit fu poi raggiunto da Super Mario Bros. 3, uscito negli Stati Uniti nei primi mesi del 1990: il terzo capitolo della saga di Mario, inoltre, fu considerato uno dei migliori e più innovativi videogiochi della storia.

Nintendo, quindi, tra il 1986 e il 1990 fu l'incontrastata padrona dei mercati nipponico e americano, dove pubblicizzava il NES con lo slogan "Now you're playing with power", mentre i titoli della console registravano sempre nuovi record. Su NES vennero introdotti i primi capitoli dei franchise di "Super Mario", "Zelda", "Castlevania", "Mega Man", "Metroid", "Final Fantasy", "Ninja Gaiden" e "Dragon Quest": queste saghe di videogiochi continuano con successo tutt'oggi. Particolare importanza fu data al marchio dorato "Nintendo Seal of Quality" che compariva sulle confezioni dei giochi e degli accessori per il NES ad indicare che i prodotti erano certificati direttamente da Nintendo come rispondenti a precisi requisiti di qualità. In Italia il NES arrivò solo nel 1987 ma la Mattel impose un prezzo troppo alto per far decollare le vendite.
Nonostante tutto la console divenne nel 1990 la macchina da gioco più venduta fino ad allora: nel 1995, anno in cui fu tolta definitivamente dal commercio, raggiunse quasi le 62 milioni di unità vendute.

Controversie tra Sega e Nintendo
La netta differenza quantitativa tra la ludoteca del NES e quella del Master System era giustificata dal fatto che la licenza che Nintendo offriva agli sviluppatori dei giochi per il NES impediva di realizzare le conversioni per le console avversarie per due anni.[18] Inoltre le compagnie che ottenevano la licenza Nintendo potevano sviluppare solo cinque giochi all'anno, più un extra se i titoli avevano avuto un notevole successo commerciale e di critica. Sega, quindi, nel 1989 citò legalmente Nintendo come una società che aveva abusato della sua relazione con gli sviluppatori, creando un monopolio nel settore dei videogiochi e non consentendo agli stessi sviluppatori di realizzare titoli per altre piattaforme. I giudici dichiararono Nintendo colpevole di attività antitrust. In seguito cambiarono le regole nel mercato dei videogiochi e i rapporti di Sega con gli sviluppatori si intensificarono con l'uscita del Mega Drive, rendendo questa macchina molto più competitiva con il Super Nintendo nel periodo delle console di quarta generazione.

Cessazione della produzione
Durante i primi anni novanta, le aziende iniziarono a rimpiazzare le console esistenti con sistemi a 16 bit, come il Mega Drive di Sega che, dalla fine del 1990, supererà in vendite il NES. La console Nintendo rimase, comunque, fino a tutto il 1991 il sistema di gioco più diffuso tra il grande pubblico. Il successore del NES fu il Super Nintendo Entertainment System (SNES), commercializzato da Nintendo il 13 agosto 1991 negli Stati Uniti e l'11 aprile 1992 in Europa. Il NES, assieme all'Atari 2600, ha avuto quindi un ciclo di vita superiore a tutte le altre console esistite e durato ben 7 anni (1985-1992). Fino all'estate del 1992 la console ad 8 bit riuscì a coesistere bene con il Super NES, grazie anche all'uscita di alcuni giochi come NES Open Tournament Golf, Mario & Yoshi e, poco dopo, Kirby's Adventure. Dal Natale del 1992 la guerra tra il Super NES ed il Mega Drive si fece più accesa e il NES, ormai abbastanza vecchio e con pochi giochi nuovi, diventò una console a basso costo, indirizzata verso un pubblico più giovane e alle prime armi nel settore dei videogiochi. In realtà però in Europa la situazione fu leggermente differente. I notevoli ritardi dell'uscita delle cartucce consentirono al NES di essere considerato uno dei sistemi di riferimento fino all'estate del 1993, sebbene risultasse secondo nelle vendite rispetto al Super NES ed al Mega Drive. Nel 1993 il NES venne venduto in una confezione speciale con Super Mario Bros. 3. Nello stesso anno uscì in America il NES 2, molto simile a livello di hardware al primo NES ma meno costoso (49,99$) e con un aspetto più compatto, simile a quello dello SNES.
Nintendo ha continuato a riparare i sistemi Famicom fino al 21 ottobre 2007, quando ha dichiarato che le scorte delle parti di ricambio necessarie sono ormai terminate e fuori produzione.

I controller
Gamepad del NES
Il gamepad standard è di forma rettangolare, dotato di una pulsantiera direzionale a croce (progettata da Gunpei Yokoi per i Game & Watch), due pulsanti rossi denominati "A" e "B" sulla parte destra, mentre nella parte centrale trovano posto i due tasti funzione "Start" e "Select". Erano inoltre disponibili vari accessori, come la NES Zapper, il Nintendo Four Score, il Nintendo Max, il Nintendo Advantage e il particolare R.O.B.

Specifiche tecniche
Processore: Ricoh 2A03/2A07 ad 8 bit, derivato dal MOS 6502; frequenza a 1,79 MHz (NTSC) o 1,66 MHz (PAL)[22]
Memoria Interna: 2 KByte WRAM, 2 KByte VRAM, 256 Byte SPR-RAM
Video: risoluzione di 256×240 pixel;
tavolozza di 52 colori totali, max. 24 contemporaneamente presenti sullo schermo; max. 64 sprite simultaneamente su schermo con dimensione max. di 8×16 pixel.
Audio: generatore sonoro programmabile a 5 canali
Media: cartucce con ROM (da 128 Kbit a 4 Mbit) preprogrammate oppure floppy disk (Famicom Disk System)


8 febbraio 2014

TOMY Blip - the digital game (dalla mia collezione)

con scatola originale.


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Alimentazione: 2 batterie stilo 1,5 V
Anno: 1977

Blip era un gioco elettromeccanico portatile commercializzato da Tomy a partire dal 1977. Simula giochi come il tennis, ping-pong, e i videogiochi Atari Pong .
Per uno o due giocatori gioco per due giocatori.

Blip è stato progettato da Hikoo Usami per la Tomy Kogyo Co. Il gioco è alloggiato in un contenitore di plastica con uno schermo traslucido. Sullo schermo c'è una linea che divide lo schermo a metà (simula una rete) e contiene le tre posizioni per la "palla" per entrambe le parti. Nella parte superiore del case troviamo i 3 pulsanti di posizione, i pulsanti per "servire", il selettore player 1 - 2, e la manopola del timer. Nella parte inferiore troviamo le rotelle per girare i contatori di punteggio e il vano batteria.

E' il timer che fornisce la funzione motoria al gioco. Dopo che la manopola del timer è caricata, attaverso vari ingranaggi viene guidato il braccio su cui è stato montato un LED rosso (la palla). Il movimento del LED è apparentemente casuale, ma il giocatore era in grado di memorizzare i movimenti del LED e si poteva anticipare meglio i movimenti della "palla".
L'alimentazione per il LED è fornita da due batterie AA. Tuttavia, poiché il gioco era meccanico, in condizioni di luce giuste, è possibile giocare senza batterie, basta poter vedere il LED sotto lo schermo spento.

Tomy a commercializzato Blip negli Stati Uniti nel 1977 ed è stato un gioco molto popolare al suo debutto, nel periodo natalizio (1977). In Giappone, Blip è stato commercializzato come World Tennis e differiva dal gioco degli Stati Uniti dalle parole "World Tennis" e la sostituzione delle scritte 1, 2, e 3 sullo schermo con sagome di giocatori di tennis. Il nome Blip è rimasto nella versione giapponese. In Francia, il gioco è stato commercializzato da Meccatronic. La versione tedesca è stato chiamata Blip-o-Matic , anche se il nome Blip è rimasto sul case.

7 febbraio 2014

Commodore 1541 II (dalla mia collezione)


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Dal 1541 al 1581: (fonte: http://it.wikipedia.org/wiki/Commodore_1541)

Il Commodore 1541, inizialmente chiamato VIC-1541, è il più conosciuto floppy disk drive della Commodore Business Machines Inc. per l'home computer Commodore 64. Il 1541 era un drive per floppy disk da 5¼ pollici a singola faccia da 170 kilobyte. Il 1541 seguì il precedente Commodore 1540 (pensato per il VIC-20).

Descrizione

Della meccanica del 1541 esistevano due versioni. I primi modelli furono fatti dalla Alps Electric che avevano la chiusura del drive a click. I modelli più recenti, fatti dalla Newtronics (Mitsumi), avevano invece una levetta. I primi modelli del VIC-1541 avevano un colore biancastro, come il VIC-20 e il VIC-1540. Successivamente, per renderli più simili al C64, la CBM cambiò il colore in marrone-beigee (e il nome in "Commodore 1541").
L'uso dei "dischi floppy" ("fatti" praticando un piccolo foro nel lato sinistro di un disco singola faccia, nel lato opposto a quello per la protezione della scrittura) ha permesso l'acceso al lato B del disco, raddoppiando la capacità. Ogni lato ha uno spazio di 170 kB, diviso in 664 'blocchi' da 256 byte; il file system alloca ogni blocco come un cluster.
Il Commodore 1541 usava la tecnologia Group Code Recording, aveva un microprocessore MOS 6502, che agiva sia da controller disco che da sistema operativo. Il numero dei settori per traccia varia da 17 a 21 (una prima implementazione della tecnologia Zone Bit Recording). Il sistema operativo incluso era il CBM DOS 2.6.
Il drive 1541 utilizzava il protocollo IEEE-488 (GPIB). Questo semplice protocollo aveva una velocità di circa 300 bytes/s. Alcuni programmi di caricamento veloce portarono la velocità a circa 10 kbyte/s. I più famosi di questi furono la Epyx FastLoad, il The Final Cartridge, e la Action Replay cartridge.

CPU: MOS 6502
Sistema Operativo: CBM DOS 2.6
Velocità di lettura: Circa 300 bytes/s, in seguito aumentata fino a 10 KBytes/s tramite nuovo software/hardware
Anno: 1982

Disallineamento della testina

Il meccanismo era notoriamente facile da disallineare, con la tendenza a generare rumori che ricordavano una mitragliatrice, quando si disallineava o durante una formattazione. Alcune persone hanno scritto del codice per far vibrare la testina a diverse frequenze, in modo tale da farle eseguire semplici melodie come Amazing Grace.
La causa principale di questo problema era che la tecnologia del drive non era in grado di rilevare quando la testina raggiungeva la traccia zero: c'era solo un blocco per impedirle di andare più in là. Durante la formattazione o un errore del disco, la testina si doveva spostare dalla traccia 40 alla zero (sebbene il 1541 utilizzasse solo 35 tracce, il drive di per sé era un'unità a 40 tracce): dopo aver raggiunto la traccia zero, la testina urtava il blocco. Questo urto, se la testina tentava ripetutamente di andare oltre la traccia zero, generava il caratteristico rumore a mitragliatrice.
La causa più comune di questi colpi e il conseguente disallineamento erano i sistemi di protezione da copia nei programmi commerciali: le prime protezioni da copia sfruttavano degli errori nel disco, rifiutando di caricare il software senza il corretto messaggio d'errore. Questo approccio sfruttava l'incapacità del programma di copia integrato nel drive di riprodurre anche gli errori del disco. Quando il drive incontrava uno di questi errori, compiva uno o più tentativi di rilettura, rispostando la testina alla traccia zero. Una soluzione realizzata da terze parti al problema del 1541 consisteva nel sostituire il pezzo che bloccava la testina con uno più morbido, rendendo la vita più facile alla testina. Inoltre, una modifica software nella RAM del drive impediva i tentativi di rilettura in caso di errore, ma in questo modo, non facendo altri tentativi in caso di errore, si potevano riscontrare maggiori difficoltà durante la lettura dei dischi non perfetti.
Il drive 1571 (compatibile con il 1541) venne incluso il rilevamento del raggiungimento della traccia zero, rendendolo immune a questo problema.

Storia

Al momento del debutto, il suo prezzo era circa di 400$. Il drive 1541 divenne molto popolare. Anche se costoso per gli standard di oggi, un C64 con il 1541 costavano sui $900, mentre un Apple II senza drive floppy costava $1395. La grande domanda fu inaspettata per la Commodore, che aveva problemi a produrre drive in quantità. I difetti inizialmente erano molti, e i drive erano quasi impossibili da trovare. Il caporedattore di Compute!'s Gazette, nel numero di dicembre del 1983, lamentò che sui sette 1541 che erano nei suoi uffici, quattro si erano rotti.
I numerosi difetti del 1541 crearono un mercato di cloni del drive di terze parti, una situazione che durò per tutta la vita del C64. I più famosi erano l' Oceanic OC-118 (detto Excelerator+), l' MSD, l' Enhancer 2000, l' Indus GT ed i FD-2000 e FD-4000 della CMD. Tuttavia, il 1541 diventò il primo drive ad essere largamente utilizzato in 'casa' e la Commodore vendette milioni di unità.
Nel 1986, la Commodore rilasciò il 1541C, una versione rivista che era più silenziosa e affidabile. Era di colore beige chiaro, come il Commodore 64C. Fu sostituito nel 1988 dal 1541-II, che utilizzava un alimentatore esterno per evitare di surriscaldare il drive e per ridurre le sue dimensioni.
Il Commodore 1570 era un 1541 aggiornato per l'uso con il Commodore 128, disponibile in Europa. Rispetto al 1541, permetteva l'accesso ai dischi CP/M grazie alla tecnologia MFM, era più veloce e silenzioso, ma fu prodotta solamente quando uscì 1571. Infine, il piccolo drive Commodore 1581 da 3½" permetteva di utilizzare dischi con capacità di 800 KB. Era comunque tardi, molti utenti della Commodore avevano spostato la loro attenzione verso il nascente sistema Amiga, e il modello 1581 fu venduto principalmente agli utenti GEOS.

2 febbraio 2014

Commodore MPS 801 (dalla mia collezione)


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La Commodore MPS 801 è una Matrix-printer messa in vendita nel 1984. MPS è l'acronimo di Matrix Printer System. Fu una delle prime stampanti offerte da Commodore per i suoi home computer. La stampante utilizza carta di tipo continuo piegata a ventaglio. La risoluzione di stampa è una matrice 6x7 a 10 caratteri / pollice. La velocità di stampa è di circa 50 caratteri al secondo.

A causa della sua testina di stampa 7 pin, i caratteri con discendenti non possono essere creati. Questo è stato poi reso possibile attraverso alcuni trucchi del software. La stampante supporta solo la stampa unidirezionale (cioè solo quando la testina si muove da sinistra a destra ). Sulla via del ritorno verso sinistra, la testina di stampa è inattiva, questo rende la stampante molto lenta, rispetto ai modelli successivi . L'interfaccia per il computer è: IEEE-488, il bus seriale per il C64 .

La stampante non è stata prodotta da Commodore, ma è stata prodotta dalla società giapponese Seikosha , una filiale del costruttore degli orologi Seiko. A quel tempo, Seikosha è stato uno dei più grandi produttori di stampanti in tutto il mondo, anche per Atari , come ad esempio la stampante Atari 1029 .

Oltre all set di caratteri ASCII, la 801 può anche stampare tutti i caratteri grafici Commodore. Oltre al testo era in grado di stampare grafica .
Per la gestione manuale della carta c'era una manopola meccanica sul lato destro della stampante.
Per la stampa è stato utilizzato il sistema Unihammer di Seikosha. Non ci sono più aghi nella testina di stampa, ma dietro la carta delle lamelle creano un punto quando si preme sulla carta, per questo motico la stampante era piuttosto rumorosa.

Dati tecnici:
Print method: matrix print (unihammer-system)
Dot matrix: 6x7-Dots
Character height: 2,82 mm
Row length: max. 80 Columns
Row distance: 6 Z/inch in char mode, 9 Z/inch in graphics mode (1 inch = 2,54 cm)
Print speed: 50 chars/sec.
Print method: unidirectional print
Paper transport: tractor
Ink-ribbon type: 2-parts cassette with exchangeable ink reservoir
Paper width: 4,5 to 8 inch
Copies/carbon copies: original + 2 carbon copies
Graphics: dot-matrix, 7 vertical dots/column
Weight: approx. 4,8 kg
Price: approx. 795,- DM (Year 1984)