20 dicembre 2014

Tomy Compu-Bowl - 1979 (dalla mia collezione)

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Gioco elettromeccanico della Tomy.

Display: LED
Anno: 1979
Alimentazione: 2 AA, 1,5 volt




Tomy Rambler - 1982 (dalla mia collezione)

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Display: VFD
Anno: 1982
Alimentazione: 4 AA 1,5 volt

Versione Tomy dell'arcade Scramble della Konami.




Mattel Electronics Soccer - 1978 (dalla mia collezione)

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Display: LED
Anno: 1978
Alimentazione: 9 Volt




8 novembre 2014

Commodore VC 1515 (dalla mia collezione)


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La VIC-1515 è stata la prima stampante "ufficiale" economica per il computer Commodore VIC-20, infatti i colori bianco, nero e marrone fanno parte di tutte le periferiche per VIC-20.

La VIC-1515 (fabbricata da Seikosha) è in grado di stampare lettere maiuscole, minuscole e tutti i caratteri grafici PETSCII utilizzati dal VIC-20. Alcune caratteristiche negative sono l'alto livello di rumore, lentezza e bassa qualità di stampa. Tuttavia, era molto attraente per i consumatori perché compatta e poco costosa rispetto alle stampanti più professionali. E' stata la prima stampante CBM ad utilizzare il bus seriale (utilizzato anche dalle unità disco, ecc).

Larghezza carta max: 20 cm
Matrice caratteri: 5x7 punti
Velocità: 30 caratteri/sec, unidirezionale
Consumo: 15 W
Dimensioni: 328 (larghezza), 172,5 (profondità), 132 (altezza)


2 novembre 2014

Amiga Handbook (dalla mia collezione)


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Gruppo Editoriale Jackson
1986
192 pagine


Amiga 500 Guida per l'utente (dalla mia collezione)


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Gruppo Editoriale Jackson
1988
364 pagine


Il Manuale dell'hardware dell'Amiga (dalla mia collezione)


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IHT Gruppo Editoriale
1990
314 pagine



Amiga grafica 3D e animazione (dalla mia collezione)


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Gruppo Editoriale Jackson
1989
362 pagine



Amiga assembler (dalla mia collezione)


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Gruppo Editoriale Jackson
1989
324 pagine



1 novembre 2014

Polystil VG 2 (dalla mia collezione)


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Console Polystil VG 2 (tipo Pong), 4 giochi inclusi: tennis, football, squash e pelota.

Microprocessore: General Instruments AY-3-8500
Anno: 1978


Reel TV Game Mod.400 (dalla mia collezione)

+ cassetta RoadRace
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Console Reel TV Game MOD.400 Orange, video bianco e nero.
Anno: 197?




27 ottobre 2014

Invicta Electronic Master Mind - 1977 (dalla mia collezione)

In scatola originale completa.



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Le seguenti informazioni sono prese dalle istruzioni contenute nella confezione:

Master Mind Elettronico - La versione elettronica del più bel gioco del mondo, portatile, tascabile e da tavolo, a batteria e non, racchiuso in custodia di vynil pelle.
Reso possibile dalla moderna tecnologia dei micro-computers.
Il "Master Mind" elettronico incorpora nove giochi "Master Mind", offrendo ore di divertimento e soddisfazione a uno, due o più giocatori dagli 8 agli 80 anni

Anno: 1977


17 ottobre 2014

TV Philips Discoverer (dalla mia collezione)



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Il Philips Discoverer è un televisore a colori da 14", nato agli inizi degli anni '80.

Le forme ricordano il casco di un astronauta, con la visiera che si può alzare e abbassare (stile Space Age). Si dice che sia stato concepito per celebrare l'anniversario dell'atterraggio sulla luna.
Le due ruote che si trovano ai lati nella parte posteriore, regolano l'altezza e l'inclinazione della TV.


24 agosto 2014

Sinclair Flat-screen pocket TV / TV80 (dalla mia collezione)

...in scatola originale + batteria Polaroid.


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Le informazioni seguenti sono prese da qui

La Sinclair FTV1, immessa sul mercato il 16 settembre 1983, si poteva acquistare esclusivamente attraverso un ordine postale. Il prezzo iniziale era di 79,95 sterline con un pacco da tre batterie Polaroid di tipo flat dal costo di 9,95 sterline. Il costo era la metà della televisione portatile della Sony Watchman (1982).

Le dimensione erano 14 x 9 x 3 cm circa. La visione era multistandard con la possibilità di autoswitcing a seconda del paese in cui ci si trovava. L'unica banda non gestita era quella SECAM.
L'elettronica è in gran parte contenuta all'interno di un singolo circuito integrato che era stato prodotto da Ferranti su progettazione della stessa Ferranti in collaborazione con i laboratori Sinclair Research.
Il tubo a schermo piatto è stato prodotto da Timex e il set è stato assemblato da Thorn.

Il Sinclair TV a schermo piatto ha il cannone elettronico a lato dello schermo, che emette elettroni ad angolo retto rispetto alla linea della visione. Lo schermo al fosforo è sul retro del tubo, non davanti. Questo ha reso il CRT compatto rispetto al tipo di CRT dei normali apparecchi televisivi dove il cannone elettronico è direttamente dietro lo schermo e quindi tendono a sporgere dal retro. L'immagine risulta ingrandita grazie ad una lente di Fresnel situata sul davanti.
Il CRT aveva bisogno di una tensione molto elevate per funzionare (circa 500 volt). Una buona parte della circuiteria serviva infatti per generare quiesta tensione.

Per mantenere le dimensioni era stata progettata una batteria da 6 volt della Polaroid, non più disponibili. La batteria costava cara, circa 15 sterline del 1983 ovvero 20 euro di oggi e durava circa 15 ore.
La TV80 non era fornita di alimentatore che doveva essere acquistato separatamente.


22 agosto 2014

VTech Laser 500 (dalla mia collezione)

+ Laser DR-30 + Manuale + corso di informatica Scheidegger.


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Anno: 1985
CPU  NEC D780c (Z80A compatible) a  3,7 MHz
RAM: 64 KB, espandibile a 128 KB
ROM: 32 KB
Text modes:: 40 x 24 in 16 colori e 80 x 24 in 2 colori
Graphic modes: 160 x 96 a 16 col., 160 x 192 a 2 col., 320 x 192 a 2 col., 160 x 192 a 16 col., 320 x 192 a 2 col., 640 x 192 a 2 col.
Sound: 1 voce, 6 ottave (Beeper)
I/O ports: Tape-recorder (600 bauds), RGB DIN plug, Composite monitor out, memory expansion port
Power supply: 9v 500mA

Prodotto dalla VTech nel 1985, il Laser 500 è un'evoluzione del laser 300/310. Il case è più grande e da un aspetto un po' più professionale rispetto alle versioni precedenti. La tastiera è meccanica, ma non di qualità.
La macchina è costruita intorno ad un processore all'avanguardia, il D780c, che è in realtà uno Z80 compatibile, si può immaginare che sia stato utilizzato per ragioni di costi di produzione.
Supporta 6 modalità grafiche, che vanno da 160 x 96 in 16 colori a 640 x 192 a 2 colori e la modalità testo da 40 o 80 colonne.
Il Laser 500 è dotato di una versione Basic 3.0 by Microsoft nella ROM, l'utente può utilizzare 30K circa su 64K di RAM totale. E' possibile collegare molte periferiche: datassette, stampante, disk drive (tramite apposito controller) e modem.

Altra nota di merito per il modello 500: e' disponibile una versione di CP/M (ovviamente su floppy!). Gli altri modelli sono decisamente inferiori, basti pensare alle risoluzioni grafiche massime di circa 256x192 pixel (contro le 80 colonne e 640x192 del Laser 500).
Molti prodotti VTech hanno guadagnato una certa popolarità in Europa occidentale, in particolare in Germania e nei Paesi Bassi.

Altre informazioni qui: http://es.wikipedia.org/wiki/VTech_Laser_700


12 luglio 2014

MB Electronics SIMON - 1978 (dalla mia collezione)

In scatola originale.


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Simon è un gioco elettronico della Milton Bradley, inventato da Ralph Baer (creatore della prima console per videogiochi, la Magnavox Odyssey del 1972) e Howard J. Morrison. Fu lanciato negli Stati Uniti nel 1978 e successivamente diffuso in tutto il mondo, conquistando un enorme successo e diventando un simbolo della cultura pop negli anni ottanta.

Il gioco è una sorta di variante elettronica del gioco per bambini noto nel mondo anglosassone come Simon says. "Simon" si presenta come un disco con quattro grandi pulsanti di colore rosso, blu, verde e giallo. Questi pulsanti si illuminano secondo una sequenza casuale; all'illuminazione di ciascun pulsante è associata anche l'emissione di una determinata nota musicale. Una volta terminata la sequenza, il giocatore deve ripetere la sequenza, premendo i pulsanti nello stesso ordine. Se riesce in questo compito, il giocatore si vede proporre una nuova sequenza, uguale alla precedente con l'aggiunta di nuovo pulsante/tono; la sequenza da ripetere diventa quindi sempre più lunga e il compito del giocatore più difficile.


Il Simon originale non è più in produzione. Hasbro commercializza alcune varianti, tra cui un Simon da viaggio e un Simon evoluto (chiamato Simon Trickster) con diverse possibili modalità di gioco (inclusa una in cui i quadranti non appaiono colorati).


9 marzo 2014

BASIC - enciclopedia dell'informatica dei mini e personal computer (dalla mia collezione)


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Armando Curcio Editore
1985 - 14 volumi

Presentazione

Fino a pochi anni fa l'informatica era una scienza per «addetti ai lavori» e i primi calcolatori erano, appunto, delle macchine che servivano a calcolare velocemente e che, con il loro aspetto imponente, circondate da uomini in camice bianco, erano riservate soltanto ai più importanti centri industriali e di ricerca. Oggi i computer fanno parte della nostra vita e la loro cultura diventa sempre più la nostra cultura; gli elaboratori si trovano nelle università, nelle fabbriche e negli uffici, hanno un importantissimo ruolo nelle telecomunicazioni, guidano treni e aerei, svolgono le funzioni di bibliotecari, archivisti, traduttori, si trovano nelle sale operatorie, prevedono il tempo e giocano perfino a scacchi.
Siamo, quindi, alle soglie di una nuova era nella quale i computer, finora privilegio di pochi specialisti, saranno disponibili per tutti. Secondo una recente indagine di mercato, negli Stati Uniti le vendite di personal computer aumentano del cinquanta per cento l'anno e si può prevedere che, alle soglie del Duemila, i mini computer esistenti saranno almeno trecento milioni.
Probabilmente fra pochi anni un sistema «home computer», vale a dire un computer da tenere in casa dotato di monitor e di stampante, costerà non molto più di un normale sistema di videoregistrazione e sarà quindi diffusissimo; attraverso il computer domestico potremo perciò non soltanto lavorare, studiare, giocare, consultare dati e programmare la vita quotidiana, ma il sistema stesso dell 'informazione e anche dell'insegnamento verrà rivoluzionato dalla diffusione dei computer. Servirsi di un elaboratore vuol dire, però, parlarne il linguaggio, essere in grado di interrogarlo, di sapergli porre le domande in maniera corretta e di capirne poi le risposte.
Sono state proprio queste considerazioni a spingerci alla pubblicazione di un'opera come BASIC, Enciclopedia dell 'informatica, dei mini e personal computer, con la quale intendiamo, infatti, fornire al lettore non soltanto il mezzo per orientarsi nella scelta dell'elaboratore adatto alle sue esigenze, ma soprattutto offrire uno strumento indispensabile per apprendere il linguaggio, le simbologie, le applicazioni dei computer. Volutamente costruita come un corso didattico, ricca di disegni e illustrazioni - come è tradizione della nostra Casa Editrice - BASIC prende per mano il lettore e lo accompagna dalla descrizione elementare del calcolatore alle sue classificazioni, sino alla progettazione e scrittura di un programma complesso e personalizzato. Un corso, quindi, adatto a tutti, sia a chi si avvicina per la prima volta all'informatica, sia a coloro che, già esperti, desiderano migliorare le loro conoscenze per una utilizzazione ottimale dei loro computer. Probabilmente fra pochi anni chi non conoscerà il linguaggio necessario per «dialogare» con il calcolatore rischierà di trovarsi emarginato come oggi una persona che non sappia leggere, scrivere o usare il telefono; un'opera come BASIC è quindi lo strumento indispensabile per conoscere e capire questa nuova scienza, l'informatica, che influenzerà forse in futuro lo sviluppo sociale così come avvenne per l'invenzione della stampa in passato.

1 marzo 2014

A-B-C Computer (dalla mia collezione)

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Kingfisher Book / Fratelli Spada Editori
1984/1985/1990/1992 
154 pagine


23 febbraio 2014

INPUT - Corso pratico di programmazione per lavorare e divertirsi col computer (dalla mia collezione)




INPUT è una pubblicazione a fascicoli settimanali, 6 volumi in totale, edita dall' Istituto Geografico De Agostini, uscita tra il 1984 e il 1985 (concessione della Marshall Cavendish Ltd, Londra 1984).
Contiene listati di programmi per i più famosi computer dell'epoca: ZX81, Spectrum, VIC-20, C64, Acorn Electron e Dragon.

"...il computer è, e sempre più sarà, protagonista della nostra esistenza quotidiana... in cambio delle sue "prestazioni" praticamente inesauribili, chiede come sola condizione la capacità di dialogare con lui... dobbiamo fornirgli, oltre che dei dati, un programma. La chiave... è saperlo programmare.
INPUT è stato studiato per essere la risposta più adeguata a questa esigenza.

Il corso si articola in 5 sezioni...
- Programmazione BASIC insegna come trarre il massimo profitto dal sapiente impiego dei comandi disponibili.
- Giochi al computer introduce nell'affascinante "laboratorio" dove si apprendono le tecniche per costruire da sè i propri programmi di svago...
- Codice macchina è un viaggio nel cuore operativo del computer alla scoperta del suo stesso linguaggio interno...
- Applicazioni permetterà di valutare appieno il potenziale di impiego del computer, dal campo della finanza a quello del word processing.
- Periferiche spiegherà come utilizzare nel modo più appropriato registratori a cassette, stampanti, joystick, floppy disk, modem."


9 febbraio 2014

Nintendo NES Action Set (dalla mia collezione)


in scatola originale completa.


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CPU: 6508 8 bit, 1,77 MHz (PAL)
ROM:
RAM: 2KByte WRAM, 2 KByte VRAM, 256 Byte SPR-RAM
Video: 256 x 240, palette di 52 colori (max 24), max 64 sprite simultanei su schermo a 8 x 16 pixel
Audio: PSG (5 canali)
Anno: 1985

Le informazioni seguenti sono prese da qui

Il Nintendo Entertainment System (NES) è una console a 8 bit lanciata da Nintendo nel 1983 in Giappone con il nome di Family Computer o con la contrazione Famicom, nel 1985 negli Stati Uniti e nel 1986 nel resto del mondo. È considerato il sistema che risollevò l'industria dei videogiochi dopo la crisi del 1983, questo grazie al successo di titoli come Super Mario Bros., Super Mario Bros. 3, The Legend of Zelda, Excitebike, Metroid e Castlevania, di livello qualitativo superiore a quello dei giochi per le altre console domestiche del tempo; inoltre ha influenzato il design e gli standard delle console seguenti, partendo dal sistema di controllo. Infine, con il NES la Nintendo ha introdotto un modello lavorativo oggi adottato da tutti, ovvero di licenziatare "terze parti" per lo sviluppo di software.

La storia
Seguendo la serie di successi dei giochi arcade nei primi anni ottanta, Nintendo pianificò lo sviluppo di una propria console a cartucce removibili, progettata da Masayuki Uemura. Il FamiCom è stato messo in commercio a partire dal 15 luglio 1983 al prezzo di ¥14,800; al momento del lancio erano disponibili tre titoli, tutti conversioni di coin-op realizzati da Nintendo: Donkey Kong, Donkey Kong Jr. e Popeye. La sua popolarità salì fino a diventare la console più venduta in Giappone alla fine del 1984.
Nel giugno 1985 la console venne presentata al Consumer Electronics Show di Chicago con un design rinnovato e con un nuovo nome per il mercato Stati Uniti, Nintendo Entertainment System.
Anche se nei primi 2 anni di vita il Nintendo fu abbastanza costoso, la buona qualità del software e il controllo diretto sui giochi sviluppati da terze parti ne determinarono il successo raggiungendo la quota di 3 milioni di unità vendute. Sempre nel 1986 il NES fu prodotto dalla Worlds of Wonders che aiutò l'azienda giapponese ad un "ritorno d'immagine" negli Stati Uniti. Fu nel 1987, però, che il grande pubblico si accorse delle capacità grafiche della macchina rispetto alle altre console, grazie alla pubblicazione di titoli come Metroid, Castlevania, Rush'N Attack, Mega Man, Rad Racer e Zelda. Il NES arrivò a quota 6 milioni di unità vendute, cifra che raddoppiò l'anno successivo: nel 1988, infatti, uscirono negli Stati Uniti Super Mario Bros. 2, Contra, Tecmo Bowl, Blaster Master e Double Dragon che spinsero quasi al massimo la tecnologia di questa console. Nel 1989 Ninja Gaiden, Mega Man 2, The Guardian Legend e Dragon Warrior (remake di Dragon Quest) rappresentarono un ulteriore passo in avanti nella ludoteca del NES che si dimostrò ancora una volta il miglior sistema da gioco presente sul mercato. Il picco della giocabilità a 8 bit fu poi raggiunto da Super Mario Bros. 3, uscito negli Stati Uniti nei primi mesi del 1990: il terzo capitolo della saga di Mario, inoltre, fu considerato uno dei migliori e più innovativi videogiochi della storia.

Nintendo, quindi, tra il 1986 e il 1990 fu l'incontrastata padrona dei mercati nipponico e americano, dove pubblicizzava il NES con lo slogan "Now you're playing with power", mentre i titoli della console registravano sempre nuovi record. Su NES vennero introdotti i primi capitoli dei franchise di "Super Mario", "Zelda", "Castlevania", "Mega Man", "Metroid", "Final Fantasy", "Ninja Gaiden" e "Dragon Quest": queste saghe di videogiochi continuano con successo tutt'oggi. Particolare importanza fu data al marchio dorato "Nintendo Seal of Quality" che compariva sulle confezioni dei giochi e degli accessori per il NES ad indicare che i prodotti erano certificati direttamente da Nintendo come rispondenti a precisi requisiti di qualità. In Italia il NES arrivò solo nel 1987 ma la Mattel impose un prezzo troppo alto per far decollare le vendite.
Nonostante tutto la console divenne nel 1990 la macchina da gioco più venduta fino ad allora: nel 1995, anno in cui fu tolta definitivamente dal commercio, raggiunse quasi le 62 milioni di unità vendute.

Controversie tra Sega e Nintendo
La netta differenza quantitativa tra la ludoteca del NES e quella del Master System era giustificata dal fatto che la licenza che Nintendo offriva agli sviluppatori dei giochi per il NES impediva di realizzare le conversioni per le console avversarie per due anni.[18] Inoltre le compagnie che ottenevano la licenza Nintendo potevano sviluppare solo cinque giochi all'anno, più un extra se i titoli avevano avuto un notevole successo commerciale e di critica. Sega, quindi, nel 1989 citò legalmente Nintendo come una società che aveva abusato della sua relazione con gli sviluppatori, creando un monopolio nel settore dei videogiochi e non consentendo agli stessi sviluppatori di realizzare titoli per altre piattaforme. I giudici dichiararono Nintendo colpevole di attività antitrust. In seguito cambiarono le regole nel mercato dei videogiochi e i rapporti di Sega con gli sviluppatori si intensificarono con l'uscita del Mega Drive, rendendo questa macchina molto più competitiva con il Super Nintendo nel periodo delle console di quarta generazione.

Cessazione della produzione
Durante i primi anni novanta, le aziende iniziarono a rimpiazzare le console esistenti con sistemi a 16 bit, come il Mega Drive di Sega che, dalla fine del 1990, supererà in vendite il NES. La console Nintendo rimase, comunque, fino a tutto il 1991 il sistema di gioco più diffuso tra il grande pubblico. Il successore del NES fu il Super Nintendo Entertainment System (SNES), commercializzato da Nintendo il 13 agosto 1991 negli Stati Uniti e l'11 aprile 1992 in Europa. Il NES, assieme all'Atari 2600, ha avuto quindi un ciclo di vita superiore a tutte le altre console esistite e durato ben 7 anni (1985-1992). Fino all'estate del 1992 la console ad 8 bit riuscì a coesistere bene con il Super NES, grazie anche all'uscita di alcuni giochi come NES Open Tournament Golf, Mario & Yoshi e, poco dopo, Kirby's Adventure. Dal Natale del 1992 la guerra tra il Super NES ed il Mega Drive si fece più accesa e il NES, ormai abbastanza vecchio e con pochi giochi nuovi, diventò una console a basso costo, indirizzata verso un pubblico più giovane e alle prime armi nel settore dei videogiochi. In realtà però in Europa la situazione fu leggermente differente. I notevoli ritardi dell'uscita delle cartucce consentirono al NES di essere considerato uno dei sistemi di riferimento fino all'estate del 1993, sebbene risultasse secondo nelle vendite rispetto al Super NES ed al Mega Drive. Nel 1993 il NES venne venduto in una confezione speciale con Super Mario Bros. 3. Nello stesso anno uscì in America il NES 2, molto simile a livello di hardware al primo NES ma meno costoso (49,99$) e con un aspetto più compatto, simile a quello dello SNES.
Nintendo ha continuato a riparare i sistemi Famicom fino al 21 ottobre 2007, quando ha dichiarato che le scorte delle parti di ricambio necessarie sono ormai terminate e fuori produzione.

I controller
Gamepad del NES
Il gamepad standard è di forma rettangolare, dotato di una pulsantiera direzionale a croce (progettata da Gunpei Yokoi per i Game & Watch), due pulsanti rossi denominati "A" e "B" sulla parte destra, mentre nella parte centrale trovano posto i due tasti funzione "Start" e "Select". Erano inoltre disponibili vari accessori, come la NES Zapper, il Nintendo Four Score, il Nintendo Max, il Nintendo Advantage e il particolare R.O.B.

Specifiche tecniche
Processore: Ricoh 2A03/2A07 ad 8 bit, derivato dal MOS 6502; frequenza a 1,79 MHz (NTSC) o 1,66 MHz (PAL)[22]
Memoria Interna: 2 KByte WRAM, 2 KByte VRAM, 256 Byte SPR-RAM
Video: risoluzione di 256×240 pixel;
tavolozza di 52 colori totali, max. 24 contemporaneamente presenti sullo schermo; max. 64 sprite simultaneamente su schermo con dimensione max. di 8×16 pixel.
Audio: generatore sonoro programmabile a 5 canali
Media: cartucce con ROM (da 128 Kbit a 4 Mbit) preprogrammate oppure floppy disk (Famicom Disk System)


8 febbraio 2014

TOMY Blip - the digital game (dalla mia collezione)

con scatola originale.


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Alimentazione: 2 batterie stilo 1,5 V
Anno: 1977

Blip era un gioco elettromeccanico portatile commercializzato da Tomy a partire dal 1977. Simula giochi come il tennis, ping-pong, e i videogiochi Atari Pong .
Per uno o due giocatori gioco per due giocatori.

Blip è stato progettato da Hikoo Usami per la Tomy Kogyo Co. Il gioco è alloggiato in un contenitore di plastica con uno schermo traslucido. Sullo schermo c'è una linea che divide lo schermo a metà (simula una rete) e contiene le tre posizioni per la "palla" per entrambe le parti. Nella parte superiore del case troviamo i 3 pulsanti di posizione, i pulsanti per "servire", il selettore player 1 - 2, e la manopola del timer. Nella parte inferiore troviamo le rotelle per girare i contatori di punteggio e il vano batteria.

E' il timer che fornisce la funzione motoria al gioco. Dopo che la manopola del timer è caricata, attaverso vari ingranaggi viene guidato il braccio su cui è stato montato un LED rosso (la palla). Il movimento del LED è apparentemente casuale, ma il giocatore era in grado di memorizzare i movimenti del LED e si poteva anticipare meglio i movimenti della "palla".
L'alimentazione per il LED è fornita da due batterie AA. Tuttavia, poiché il gioco era meccanico, in condizioni di luce giuste, è possibile giocare senza batterie, basta poter vedere il LED sotto lo schermo spento.

Tomy a commercializzato Blip negli Stati Uniti nel 1977 ed è stato un gioco molto popolare al suo debutto, nel periodo natalizio (1977). In Giappone, Blip è stato commercializzato come World Tennis e differiva dal gioco degli Stati Uniti dalle parole "World Tennis" e la sostituzione delle scritte 1, 2, e 3 sullo schermo con sagome di giocatori di tennis. Il nome Blip è rimasto nella versione giapponese. In Francia, il gioco è stato commercializzato da Meccatronic. La versione tedesca è stato chiamata Blip-o-Matic , anche se il nome Blip è rimasto sul case.