15 settembre 2011

Sinclair ZX81 (dalla mia collezione)


+ espansione RAM Sinclair 16 KByte in scatola originale completa di manuali

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CPU: Zilog Z80, 3,25 MHz, 8 bit

ROM: 8 KByte con interprete BASIC
RAM: 1 KByte espandibile esternamente a 16, 32 o 64 KByte
Video: B/N, 24 x 32 caratteri in modalità testo
Audio: no
Anno: 1981

Le informazioni seguenti sono prese da qui

Home computer basato sul processore Zilog Z80A prodotto da Sinclair Research. Fu presentato nel 1981 come successore del Sinclair ZX80. Il computer era acquistabile sia già assemblato sia, ad un costo inferiore, come kit da montare. Come lo ZX80, anche lo ZX81 disponeva di una semplice uscita TV, caricava e salvava i programmi tramite un normale registratore a cassette e presentava una particolare tastiera a membrana.
Lo ZX81 ha avuto un successo sopra ogni aspettativa: nonostante la sua semplicità, ne sono stati venduti più di 1 milione di esemplari.

Descrizione

Come nello ZX80, il processore era un compatibile Z80 prodotto da NEC, operante ad un clock di 3,25 MHz, ma la ROM era cresciuta a 8 kB. Grazie alla maggior capacità, trovava alloggio una versione riveduta del Sinclair BASIC che introduceva il supporto ai numeri in virgola mobile. La ROM era stata adattata da quella dello ZX80 da Steve Vickers per Nine Tiles Ltd, che aveva prodotto la prima versione del Sinclair BASIC. La nuova ROM era compatibile anche con lo ZX80 e Sinclair la offrì, insieme ad una nuova maschera per la tastiera, come kit di aggiornamento per quel computer.

Il sistema di base integrava 1 kB di RAM, usata per memorizzare le variabili di sistema, l'immagine dello schermo, il programma e tutti i dati. Lo schermo aveva una unica modalità testuale con 32 colonne per 24 righe: usando dei particolari caratteri semi-grafici del set di caratteri contenuto in ROM posizionati con il comando PLOT era possibile creare dei disegni con una risoluzione di 64×48 punti. Lo ZX81 usava una memoria video, lo screen buffer, ridimensionabile, che poteva essere aumentata o diminuita a seconda della memoria installata e/o del quantitativo di RAM libera.
La RAM di base poteva essere aumentata fino a 16 KByte con un'apposita espansione esterna prodotta dalla stessa Sinclair. Alcuni produttori indipendenti realizzarono espansioni molto più grandi fino a raggiungere i 64 Kbyte. Il BASIC era ampliato rispetto al suo predecessore e poteva utilizzare anche numeri in virgola mobile. Oltre alla suddetta espansione di memoria, al computer era possibile collegare una mini stampante elettrostatica che utilizzava una speciale carta rivestita da un sottile film di alluminio.
Lo ZX81 fu inizialmente venduto per corrispondenza, come kit di montaggio a £ 49,95 oppure già assemblato a £ 69,95 (2010: € 290 ca.) o 100 dollari (negli USA). In Italia veniva venduto al prezzo di Lire 99.000 (+ IVA 18%, 51 euro + IVA), già montato, oppure si poteva trovare in scatola di montaggio come in Inghilterra; era distribuito da G.B.C.

Hardware

La prima versione della Scheda madre dello ZX81 era disegnata a mano. Le versioni successive furono realizzate utilizzando strumenti CAD.
Lo ZX81 era concettualmente simile allo ZX80 ma tecnicamente molto differente: i tecnici Sinclair avevano infatti rivisto la circuiteria interna, e gran parte delle funzioni svolte dai chip in logica TTL dello ZX80 erano state integrate in un unico processore dedicato denominato ULA (tipo 2C184E o 2C210E), prodotto da Ferranti. La nuova scheda madre presentava così solo 4 o 5 chip: il microprocessore, l'ULA, la ROM da 8 kB, ed 1 chip RAM da 8x1 kB oppure 2 chip 4x1 kB, a seconda dei modelli. Il ridotto numero di componenti fece sì che la produzione dello ZX81 fosse più semplice ed economica, riflettendosi sul prezzo finale di vendita, inferiore a quello del suo predecessore.

Curiosità

Tra le curiosità legate allo ZX81 Sinclair va ricordato che nel luglio 1986 i giornali dedicarono ampi spazi ad un avvenimento, per quell'epoca, veramente curioso: uno dei supercomputer Cray-1 usato dai militari francesi per effettuare analisi dei test nucleari di Mururoa e conservare informazioni sulle bombe atomiche francesi venne infatti "bucato" da tre intraprendenti giovani con un "semplice" Sinclair ZX81.

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