3 settembre 2011

Commodore PET CBM Model 4016 (dalla mia collezione)

con monitor da 12"


clicca sulla foto per ingrandirla e per visualizzare altre immagini

CPU: MOS 6502, 1 MHz, 8 bit
ROM: 20 KByte con interprete BASIC 4.0
RAM: 16 KByte espandibile
Video: MOS 6545, monitor monocromatico, 40 x 25 / 80 x 25 caratteri in modalità testo
Audio: piezo speaker interno
Anno: 1980


Le informazioni seguenti sono prese da qui

Il Commodore PET, successivamente Commodore CBM, è stata una famiglia di personal computer a 8 bit della Commodore. Il primo modello commercializzato (primo personal computer della Commodore) è stato il PET 2001 risalente al 1977 e progettato da Chuck Peddle.
Si trattava del primo computer di massa realizzato su di un blocco monolitico della storia. Nel case del PET 2001 erano infatti compresi l'unità centrale (CPU), la tastiera, il monitor ed anche l'unità a nastro (un registratore a cassette) come memoria di massa.

Caratteristiche

Il PET, basato sul processore MOS 6502 a 1 MHz, aveva 4 KB (PET 2001-4) o 8 KB (PET 2001-8) di RAM e 14 KB di ROM, con BASIC e sistema operativo installati su ROM.
Il PET 2001 presentava un elementare interprete BASIC, il Commodore BASIC (progettato dalla Microsoft ed acquistato dalla Commodore) che, unitamente al KERNAL (insieme di routine di I/O) e all'editor dello schermo, costituiva il sistema operativo della macchina. La modalità grafica disponibile era la sola modalità testo, visualizzazione monocromatica. Lo schermo era da 9" in bianco e nero, o da 12" a fosfori verdi o sempre bianco nero.

Modelli

Il PET subì nel corso degli anni diverse evoluzioni. Venne aumentata la memoria disponibile, vennero inseriti su ROM interpreti BASIC sempre migliori (il culmine venne raggiunto con il CBM BASIC 4.0). Si resero disponibili delle unità a disco esterne, tra le quali il Commodore 4040 ed il Commodore 2031.
L'evoluzione riguardò anche il nome: l'acronimo PET venne sostituito con CBM (sigla per Commodore Business Machines), in quanto la Philips rivendicò l'esclusività dell'acronimo PET che aveva utilizzato prima della Commodore.
L'aggressiva politica commerciale portò nel tempo la casa madre a praticare alcuni espedienti considerati discutibili dagli utenti, come quello di perforare le schede madri di alcuni esemplari, ad esempio di CBM-4016, per impedire l'espansione della memoria RAM.
Gli 8-bit Commodore destinati al settore business raggiunsero la massima evoluzione con i modelli CBM-II, che potevano disporre fino ad 1 MB di memoria, erano dotati del SID ed avevano, oltretutto, un design molto accattivante per il quale venne assegnato un premio.
L'architettura PET originale, potenziata nelle capacità audio/video, e con l'aggiunta di uno slot per cartridge per una semplice distribuzione del software, fornì la base per gli home computer VIC 20 e Commodore 64.

Nessun commento:

Posta un commento