15 giugno 2013

CBS ColecoVision (dalla mia collezione)

...2 joypad, alimentatore originale e 10 giochi.

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Le informazioni seguenti sono prese da qui:

Produttore: Coleco
CPU: NEC D780C-1, 8 bit, clone dello Zilog Z80A, operante alla frequenza di 3,58 MHz
processore video: Texas Instruments TMS9928A
risoluzione di 256×192 pixel, 32 sprite, 16 colori
processore audio: Texas Instruments SN76489A, 3 voci, 1 generatore di rumore bianco
VRAM: 16 KB
RAM: 1 KB
ROM: 8 KB
Supporto: cartucce ROM da 8/16/24/32 KB
Supporto di memorizzazione: Cartucce
Dispositivi di controllo: joystick con tastierino numerico
Unità vendute: 6 milioni
In vendita: 1982 - Dismissione: 1984
Predecessore: Telstar Arcade (1978)

Il ColecoVision è una console giochi di seconda generazione prodotta da Coleco e commercializzata negli Stati Uniti d'America a partire dal mese di agosto del 1982, distribuita in Europa da CBS come CBS ColecoVision.
Allegato alla console c'era un adattamento del videogioco arcade Donkey Kong, che contribuì al successo iniziale del ColecoVision. Il maggior antagonista della console fu l'Atari 5200 che, nonostante fosse tecnicamente superiore al ColecoVision, riscosse un minor successo commerciale; anche il Mattel Intellivision non riuscì a far registrare i record di vendita del ColecoVision.

Storia
La società Coleco era stata fondata nel 1932 e produceva scarpe e borse di pelle. Nel giro di qualche decennio iniziò a produrre piscine per esterni e oggetti ricreativi e sportivi, divenendo leader del mercato. Nel 1968 acquistò la Eagle Toys, che produceva flipper e giochi elettromeccanici. Successivamente Coleco decise di inserirsi nel mercato dei videogiochi con il Telstar, venduto a 50 dollari: grazie al prezzo ed alla rete di distribuzione divenne uno dei concorrenti della console Atari 2600.
Nel 1982 Coleco presentò l'erede del Telstar, una console con caratteristiche tecniche tali da poter riprodurre con fedeltà la qualità dei giochi arcade dell'epoca. Il ColecoVision fu lanciato con abbinata la conversione di Donkey Kong e 12 giochi già disponibili mentre altri 10 furono disponibili entro la fine dell'anno.
In tutto, furono realizzati circa 145 giochi differenti, distribuiti su cartuccia, la maggior parte dei quali erano conversioni di famosi giochi da bar quali Zaxxon, Donkey Kong Junior, Carnival, Lady Bug, Mouse Trap, Smurf: Rescue in Gargamel's Castle e Spy Hunter, il titolo meglio convertito.
Dal lancio alla fine del 1982 furono vendute circa 550.000 console, grazie anche a Donkey Kong, il gioco abbinato alla console.
Agli inizi del 1983 le vendite superarono 1 milione di unità, ma poi arrivò la crisi dei videogiochi del 1983 e, fino al primo trimestre 1984, il ColecoVision fece registrare solo un altro milione di console vendute. A metà del 1984 Coleco decise di chiudere il suo reparto dei videogiochi, ritirandosi definitivamente dal quel mercato alla fine dell'estate del 1985.
Nel 1986 Bit Corporation produsse un clone del ColecoVision chiamato Dina, venduto anche negli Stati Uniti d'America da Telegames come Telegames Personal Arcade.
River West Brands detiene attualmente i diritti sul marchio ColecoVision.

Hardware
La console era costituita da un contenitore rettangolare di plastica di dimensioni 35×20*5,5 cm in cui era alloggiata la scheda elettronica: sul lato posteriore erano presenti i connettori dell'alimentazione e l'uscita per collegare la console ad un televisore, sulla parte superiore era presente la fessura entro cui introdurre le cartucce dei giochi mentre a sinistra venivano alloggiati i gamepad. Questi ultimi erano simili ai controller del Mattel Intellivision: erano di forma rettangolare, con un tastierino numerico e dei pulsanti. Al posto del controllo circolare presente sull'Intellivision, il controller del ColecoVision aveva un piccolo joystick. Sul tastierino numerico poteva essere montata una piccola maschera in plastica per mappare i tasti in particolari giochi. Ogni console veniva venduta con 2 controller.
Tutte le cartucce giochi prodotte da Coleco e molte di quelle prodotte da altre società presentavano una pausa di 12 secondi prima dell'avvio del gioco: questa pausa era stata inserita intenzionalmente nel BIOS della console e serviva soltanto a visualizzare il nome ColecoVision. Alcuni produttori di giochi, quali Parker Brothers, Activision e Micro Fun rilasciarono dei titoli che saltavano questa pausa, inserendo le porzioni del BIOS che servivano all'interno delle loro cartucce.
Il ColecoVision era basato sulla stessa CPU e sullo stesso processore video della console Sega SG-1000 e dei computer MSX, anche se questi ultimi adottavano un diverso chip sonoro, l'AY-3-8910. La console Sega Master System adottava la stessa CPU e lo stesso chip sonoro del ColecoVision, ma un processore video leggermente diverso, il TMS9918. Per questo motivo non fu difficile adattare un gioco da un sistema all'altro e furono presentati emulatori che permettevano di far girare i giochi ColecoVision sugli MSX.

Moduli di espansione e accessori
Coleco mise in commercio una serie di moduli di espansione per il ColecoVision collegabili tramite la porta Expansion Module Interface presente sulla parte frontale della console.
Commercializzati
Expansion Module #1: questo modulo rendeva il ColecoVision compatibile con l'Atari 2600, permettendo di usare le cartucce giochi prodotte per questa console. Atari cercò di fermare la commercializzazione del modulo senza riuscirci, perché la sua console 2600 poteva essere riprodotta in tutti i suoi componenti. La stessa Coleco mise in commercio un clone della console di Atari denominato Coleco Gemini.
Expansion Module #2: questo accessorio era un volante con il pedale dell'acceleratore che era venduto in abbinamento ad un'adattamento del gioco arcade Turbo. Il pedale del gas era un semplice interruttore aperto/chiuso per cui molti giochi usavano il secondo controller come leva del cambio per un controllo più preciso della velocità. Da notare che nonostante Coleco chiamasse questa periferica "Expansion Module" essa si collegava alla console tramite una delle porte di connessione dei gamepad e non dall'apposita porta di espansione.
Expansion Module #3: esso convertiva la console nel computer Adam prodotto sempre da Coleco. Il modulo conteneva una tastiera, una piccola stampante e 2 lettori di cassette a nastro.
Roller Controller era una trackball che veniva offerta con una cartuccia del gioco Slither, un clone di Centipede. Questo controller usava uno speciale connettore di alimentazione che era incompatibile con il modulo Expansion Module #3 (il computer Adam). Per rimediare a questo, Coleco spedì un adattatore a tutti i possessori di entrambi i moduli. Il Roller Controller era compatibile anche con i giochi Victory, Omega Race e Wargames.
Super Action Controller Set era un pacchetto comprendente 2 particolari joystick ed il gioco Super Action Baseball. Ogni joystick aveva 4 pulsanti, un tastierino a 12 tasti, ed uno "speed roller". I controller Super Action erano compatibili anche con i giochi Super Action Football, Rocky Super Action Boxing ed una conversione del gioco Front Line.

Non commercializzati
Super Game Module (SGM) avrebbe dovuto permettere l'esecuzione di "super giochi" all'Exatron Stringy Floppy, uno speciale lettore a nastro. Nonostante la campagna pubblicitaria condotta da Coleco e la presentazione di un prototipo del modulo fatta al "New York Toy Show" del 1983, questo modulo non fu mai prodotto: sembra che il motivo della cancellazione dell'SGM sia da ascrivere a dei problemi di lettura dei nastri, che fecero riprogettare il dispositivo basandolo su un lettore SelectaVision prodotto da RCA. L'SGM fu poi riprogettato e venduto come Expansion Module #3 (il computer Adam).

1 commento:

  1. Complimenti! E' uno dei pezzi ambiti che manca ancora alla mia collezione: ormai trovarne uno a prezzi ragionevoli è diventato quasi impossibile :-(

    Ricordo ancora lo SMAU dei primi anni 80 (o forse era il SIM-HIVES) con il pupazzone di Donkey Kong che girava per lo stand della Coleco e le console da provare certi della loro superiorità!

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