29 agosto 2011

ATARI 520 STfm (dalla mia collezione)



CPU: Motorola 68000, 8 MHz, 16 bit
RAM: 512 KByte espandibile, max 4 MByte
Video: 320×200 (16 colori), 640×200 (4 colori), 640×400 (monocromatico), palette di 512 colori.
Audio: Yamaha YM 2149
Sistema Operativo: Atari TOS
Anno: 1985


Le informazioni seguenti sono prese da qui

L'Atari ST è una famiglia di home/personal computer dell'Atari Corporation commercializzati dal 1985 al 1993.
Il primo modello della famiglia Atari ST ad essere commercializzato è stato l'Atari 520ST, a partire dal giugno 1985.
I primissimi modelli includevano il sistema operativo su floppy disk ma ben presto vennero sostituiti da modelli dotati di sistema operativo in ROM. Dopo circa 6 mesi dall'uscita del primo ST, venne incorporato nella macchina anche un modulatore RF che consentiva alla macchina di collegarsi ad un TV a colori (solo per la bassa risoluzione). Questi modelli erano chiamati 520STm.

Introduzione

L'Atari ST era un home computer di seconda generazione, basato sul processore Motorola 68000, equipaggiato con 512KByte di RAM (o più, a seconda dei modelli) e dotato di un floppy disk da 3.5". Per molti aspetti, come l'interfaccia grafica a finestre, il mouse ed il già citato processore Motorola 68000, l'Atari ST era simile ai ben più costosi Apple Macintosh ed al Commodore Amiga.
L'Atari ST riuscì inizialmente ad imporsi nel mercato degli home computer di seconda generazione, poiché uscì prima del suo diretto rivale: il Commodore Amiga. Inoltre, l'Amiga 1000 (il primo computer della serie Amiga) disponeva di 256 KByte di RAM, mentre l'Atari ST era già dotato di 512 KByte di RAM fin dalla sua prima versione messa in commercio. A differenza dell'Amiga, l'Atari ST non disponeva di chip custom progettati per l'accelerazione delle funzioni grafiche tipicamente usate nei videogiochi, programmi di grafica e montaggio video, né disponeva di chip audio avanzati (la qualità audio di un Atari ST era grossomodo equivalente a quella di un Commodore 64). Tuttavia, la sua maggiore economicità, la frequenza del processore leggermente più elevata rispetto a quella dell'Amiga e la presenza di porte MIDI incorporate, lo resero un computer di successo nell'ambito musicale professionale e amatoriale. Inoltre, in alcuni paesi, in particolare in Germania, l'Atari ST guadagnò grande popolarità come computer economico per applicazioni CAD e Desktop Publishing (software d'impaginazione).

Dopo che l'Atari si ritirò dal mercato dei computer, si creò un mercato per dei "cloni", ovvero, delle macchine prodotte da terzi, ma compatibili con il software scritto per il TOS, il sistema operativo usato dall'Atari ST e successivi. Come per molti computer del passato, l'Atari ST viene attualmente emulato da numerosi software gratuiti, disponibili per le più svariate piattaforme.
Una attiva comunità di appassionati programmatori ed utenti perpetua ancora oggi la tradizione di un computer economico, veloce e pratico.
L'Atari, in particolare il modello ST-1040, ha dato probabilmente il contributo informatico più rilevante all'utilizzo e alla diffusione di massa del "personal computer" nell'ambito della produzione musicale tramite sequencer (col supporto di diversi software che sfruttavano al massimo le potenzialità di questo piccolo calcolatore, come pr es. "Cubase" della Steinberg). Atari inoltre montava 'di serie' l'interfaccia MIDI, che consentiva agli strumenti musicali dotati di questo collegamento di 'dialogare' tra loro tramite un codice digitale (MIDI).

Descrizione

L'Atari 520ST era un'unità che aveva computer e tastiera integrati nello stesso "case" (contenitore dei componenti costituenti il computer) come in altri home computer dell'epoca (ad esempio, il Commodore 64). Tuttavia, in quel periodo il mercato richiedeva una tastiera con un maggior numero di tasti, inclusi i tasti cursore ed il tastierino numerico. Pertanto, il 520ST appariva esternamente di dimensioni molto più grandi, rispetto a quelle dei precedenti home computer ad 8-bit. I primissimi modelli avevano un floppy disk esterno, ma in seguito si decise di integrarlo nel case, anche per diminuire la presenza di cavetti.
L'Atari ST era fornito di un gran numero di porte sul retro della macchina: oltre alle connessioni monitor e alimentazione, l'ST disponeva di una porta seriale RS-232, una connessione di tipo Centronics per la stampante, due porte joystick/mouse Atari-standard, un connettore per un hard disk (SCSI), un connettore per floppy disk, una porta per cartucce e due porte MIDI.
Il case aveva uno stile caratteristico di gran parte delle macchine progettate da Tramiel, con una tastiera angolata ed una serie di griglie sul retro, per l'aerazione. Le macchine Atari sotto la gestione Tramiel furono criticate per i case che non apparivano molto resistenti. Il primo modello 520 sembrava piuttosto fragile e, se da una parte il case del 1040 ST venne reso molto più forte, dall'altra divenne anche più ingombrante. Il modello meglio riuscito probabilmente fu il Mega ST, che aveva una tastiera di qualità molto elevata, separata da un solido case. Tuttavia, questi modelli vennero prodotti in numero limitato poiché erano molto costosi da produrre.

Un fastidioso problema riguardava il floppy disk: i primissimi modelli erano forniti di un floppy disk drive esterno a singola faccia, che poteva memorizzare fino a 360 KByte; il modello a doppia faccia, che poteva memorizzare 720 KByte, era opzionale. A causa di questa scelta iniziale, la stragrande maggioranza dei software vennero memorizzati su floppy a singola faccia, per evitare di tagliar fuori una grande quantità di utenti che avevano il floppy disk drive più economico. E questo proseguì per molti anni avvenire, rallentando la diffusione del formato più capiente.

Originariamente, i progettisti dell'ST decisero di includere, nel sistema operativo, uno "strato di astrazione hardware" chiamato GDOS, che avrebbe consentito ai programmi di disegnare immagini grafiche su qualsiasi dispositivo idoneo (monitor, stampante, ecc.) in maniera semplice ed immediata, senza che il programmatore dovesse essere costretto a scrivere diverse versioni di codice, per ogni dispositivo supportato. Il GDOS non si riuscì a completare in tempo e, sebbene l'Atari promise di includerlo nelle successive macchine quanto prima possibile, in realtà non fu mai portato a termine (probabilmente, per evitare problemi di incompatibilità dei nuovi software sulle prime macchine ST messe in commercio, che avrebbero richiesto la sostituzione della ROM contenente il sistema operativo). Pertanto, gli sviluppatori dovettero scrivere i propri algoritmi di gestione per ogni diverso modello di stampante (come, del resto, avveniva in gran parte delle altre macchine dell'epoca).

L'Atari ST non aveva dei chip grafici per l'accelerazione di funzioni video avanzate e, per risolvere il problema, si decise di includere un chip custom, il "BLiTTER", nei modelli di Atari ST che vennero messi in commercio qualche anno dopo con il nome di STE (che, probabilmente, stava per 'ST Enhanced'). Il nuovo chip custom fu ignorato dalla stragrande maggioranza degli sviluppatori, poiché fu introdotto molto tardi e, quindi, la diffusione di tali nuove macchine fu molto bassa. Come se non bastasse, i primi modelli STE messi in commercio avevano dei "bug" a livello di sistema operativo, che determinavano il malfunzionamento di alcuni giochi e programmi scritti per i precedenti modelli ST.
La qualità maggiore dell'Atari ST era la sua relativa economicità, nell'ambito dei personal computer, rispetto ad altre macchine dell'epoca, tecnicamente non molto dissimili da esso, ma ben più costose, come il Macintosh Plus. Fu proprio il favorevole rapporto qualità/prezzo di queste macchine a decretarne un buon successo (ebbe una buona diffusione in Europa, in particolar modo in Germania). Inoltre, l'Atari produceva un monitor 640x400 in bianco e nero per l'ST che, per l'epoca, era di una nitidezza veramente invidiabile; per questo, l'ST ebbe un buon successo nell'ambito delle piccole applicazioni d'ufficio (videoscrittura, foglio elettronico, ecc.) e dei programmi di impaginazione. Da notare che un Atari ST, dotato di un software di emulazione terminale, risultava molto più economico di un vero terminale del tipo Digital VT220 che era molto diffuso nell'ambito degli uffici con computer centralizzato e terminali ad esso collegati. Non si dimentichi, infine, il grande successo dell'Atari ST, in ambito musicale professionale grazie alle sue porte MIDI integrate ed alla presenza di ottimi software di sequencing MIDI.

Modelli

La serie ST è costituita da un gran numero di modelli che, di seguito, sono indicati in ordine cronologico dopo il primo 520 ST:
- 520 ST+ - I primi 520 ST dotati di 1 MByte di RAM ma privi di floppy disk interno.
- 260 ST - Nome europeo per il 520 ST con 512 KByte di RAM. Venne usato per differenziarsi dai modelli 520 ST+ dotati di 1 MByte di RAM.
- 520 STm - Un 520 ST dotato di modulatore incorporato per l'uscita TV.
- 520 STfm - Un 520 STm costruito su una nuova scheda madre, ridisegnata per essere inserita in un case più grande che conteneva anche un floppy disk integrato.
- 1040 STf - Un 520 STfm con 1 MByte di RAM ed un floppy disk a doppia faccia incorporato. Era sprovvisto di un modulatore.
- 1040 STfm - Un 520 STfm con 1 MByte di RAM ed un floppy disk a doppia faccia incorporato.
- MEGA2 e MEGA4 - Dei 1040 con 2 o 4MB di RAM, in un case di qualità maggiore e tastiera separata. Questi modelli includevano il chip BLiTTER, ma la ROM del sistema operativo non fu aggiornata, pertanto, per sfruttare nel GEM le funzionalità aggiuntive del BLiTTER, era richiesto il caricamento da disco di una versione aggiornata del sistema operativo.
- 520 STe e 1040 STe - sonoro migliorato, chip BLiTTER per l'accelerazione grafica, ed una palette di 4096 colori, con case identico a quello della serie 1040.
- Mega STE - Per gli utenti Atari fu il miglior computer della serie ST, per il più veloce processore Motorola 68020 a 16 MHz, per il processore grafico BLiTTER, per il nuovo sistema operativo TOS 1.4 e per il case di qualità maggiore, con hard disk (SCSI) di capacità fino a 60 MegaByte interno di serie. Bastava togliere una vite per poter sostituire il disco rigido.
- STacy - Una versione portatile (o quasi) dell'ST. Originariamente studiato per funzionare con 12 batterie standard del tipo C cell (quelle usate nelle comuni torce elettriche), alla fine si decise di escludere questa possibilità poiché le batterie duravano troppo poco e non erano ricaricabili.
- ST Book (un'evoluzione dell'Atari portatile).


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