CPU: Nec V30 (compatibile Intel 8088), 8 MHz
RAM: 640 KByte
Audio: Beeper
2 Floppy Disk drive da 3"1/2
Modem 2400 bps integrato
S.O.: MS-DOS 3.x
Anno: 1988
Il concetto di computer portatile non è stato mai ben definito negli anni '80: ogni produttore lanciava il suo particolare modello, diverso dai concorrenti nella forma e nella concezione.
L' Amstrad PPC 512 è un computer inconfondibile: è effettivamente portatile, piccolo e compatto, caratterizzato esternamente da un maniglione di plastica. La tastiera del PPC 512 ha una configurazione standard, identica a quella di un qualsiasi altro computer, e definisce le dimensioni rettangolari di questo modello: una soluzione estremamente comoda ma ardua, mai più riproposta in futuro. Al suo interno nasconde un monitor LCD estraibile e due disk drive. L' Amstrad PPC 512 è degno di essere ricordato per un motivo importante: è stato il primo portatile in Italia venduto a poco più di un milione, malgrado le sue caratteristiche meritassero molto di più.
La praticità dell' Amstrad PPC 512 era ineguagliata: oltre all'alimentazione tramite trasformatore o batterie, poteva essere tranquillamente collegato all'accendisigari della macchina, permettendo a chiunque di continuare a lavorare anche lontano dall'ufficio o da casa. Il modello gemello, l' Amstrad PPC-640, era dotato di un modem interno, capace di collegarsi alle banche dati sparse per il pianeta.
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